2013 12 gennaio FANGO_un documentario sull’alluvione alle Cinque Terre



FANGO_un documentario sull’alluvione alle Cinque TerreRegia: Emanuele Piccardo
Sceneggiatura: Chiara Rolandi
Montaggio: Francesco Balbi
Montaggio suono: Stefano Tedesco
Musiche originali: Stefano Tedesco
Grafica: Artiva Design
Produzione: plug_in, Consiglio Nazionale degli Architetti, Ordine degli Architetti di Genova

Premi: Award of Excellence Short Documentary del Los Angeles Movie Awards 2012

L'autore dopo l'alluvione che a fine ottobre 2011 ha interessato le Cinque terre, 
una delle più belle aree naturali della Liguria, ha intrapreso una sua personale riflessione filmica sugli avvenimenti catastrofici. 
Isolate dalla natura e dalle vie di comunicazioni principali esse hanno saputo mantenere inalterata la loro struttura urbanistica nei secoli grazie alle caratteristiche geografiche del territorio dove sorgono. Oggi costituiscono una delle località turistiche più attrattive della Liguria e dell'Italia. Il territorio collinare naturalmente aspro ed accidentato è addolcito dalla costruzione di terrazzamenti che calano verso il mare con forti pendenze, come già Eugenio Montale aveva ben descritto nelle sue liriche.
L'area delle Cinque Terre è stata inserita nel 1997 dall'UNESCO nella lista "World Heritage List” (Patrimonio Mondiale dell'Umanità) e quindi è stato riconosciuto come uno dei siti naturalistici più belli al mondo. Il 25 ottobre 2011 qualcosa in questo delicato equilibrio si è rotto irrimediabilmente, stravolgendo il territorio e la vita nei borghi di Vernazza e Monterosso.
L'obiettivo è stato raccontare la tragedia, prima con i turisti spaventati a riprendere con gli smarthphone la furia dell'acqua, infondendo una forte carica di tensione emotiva nello spettatore. Poi, passata la tempesta, in un ipotetico day after, Vernazza, illuminata dal sole, ma sepolta da centinaia di metri cubi di fango, lentamente, grazie ai volontari, tenta di ritornare alla normalità. Così la cinepresa indugia nei carruggi e nelle strade, lungo la montagna completamente modificata, in uno scenario astratto dove gli unici rumori sono il vociare dei volontari ed i cingoli delle ruspe. Il lento ritorno alla normalità è rappresentato dalla famiglia Gasparini di Riomaggiore, paese non colpito dall'alluvione, che, attraverso un pranzo, simbolo della fratellanza comunitaria, ci disvela le usanze e i riti, ereditati dagli avi, nella cura del paesaggio, nel ripristinare i muretti a secco crollati, nel continuare a piantare e raccogliere la vite. I Gasparini ci accompagnano in una dimensione altra a scoprire le Cinque Terre, a incontrare uno dei suoi figli più noti, Mario Andreoli, l'inventore del presepe luminoso sulla montagna di Manarola, realizzato con materiali riciclati, che conclude, così, il nostro viaggio.